Titolo originale: Rec 2
Paese: Spagna
Durata: 85 minuti
Genere: Horror
Anno: 2009
A circa 2 anni dall'uscita del primo episodio, ecco tornare sugli schermi gli "zombie" che al cinema sono stati fautori di paura e grossi mal di testa (i secondi dovuti al sobbalzare della telecamera). Questo episodio è ambientato esattamente a 15 minuti di distanza dalla fine del precedente. Come è facile intuire, quindi, vedremo le versioni "zombificate" di quasi tutti i protagonisti del primo film e verranno date tutte le dovute spiegazioni riguardo l'infezione. Tutto ruota praticamente intorno a questo argomento, ovvero riguardo al "perché" sia successo tutto quello che abbiamo visto nel primo film. Non mancano i classici colpi di scena imposti dal genere cinematografico, comprese alcune scelte stilistiche che risultano interessanti. È come se ci fosse un crescendo (per certi versi al contrario) nelle inquadrature e nella qualità delle immagini, che partono nitide, ben inquadrate e pervase di tecnologia per poi finire così come tutto era iniziato, con la qualità di una telecamera amatoriale. È come se questo graduale passaggio fosse legato al crescere della tensione e del senso opprimente di paura legato alla pellicola, il che lo rende un valore aggiunto (nonostante più si vada avanti più si balla e aumentano i mal di testa). Personalmente non preferisco i film in cui le inquadrature vengono realizzate in maniera "documentaristica amatoriale", in quanto le immagini finiscono per essere confusionarie e difficilmente si riesce a seguire la trama del film mentre si cerca di mettere a fuoco quello che si vede. È sicuramente un modo che si è dimostrato vincente in più occasioni nel cinema horror (basti pensare al successo di The Blair Witch Project, 10 anni prima), in quanto fa sentire lo spettatore più partecipe: vedendo un'immagine scomposta, con inquadrature e soggetti molto simili a quelli che vediamo ogni giorno, è facile immedesimarsi nei protagonisti ed immaginare noi stessi all'interno dell'intera vicenda.
L'ultimo film in stile "documentaristico amatoriale" che ho visto prima di Rec 2 è stato Il mistero di Lovecraft. Si tratta di una produzione completamente italiana ed è relativo ad un documento rinvenuto in Italia relativo ad un presunto soggiorno del famoso scrittore americano H. P. Lovecraft. Nonostante lo stile "documentaristico", però, in questo caso le inquadrature diventano confuse quando è giusto che lo siano e non finiamo per guardare un film che sembra girato sulle giostre. Vi consiglio vivamente di cercarlo e di guardarlo, rimarrete colpiti sicuramente.
Ritornando al film in esame, per tirarne un po' le conclusioni, c'è da dire che sono state introdotte delle migliorie a livello di storia e sceneggiatura rispetto al primo episodio (probabilmente dovute al suo successo), che rendono il prodotto più apprezzabile. È interessante seguire lo sviluppo della storia per capire cosa sia accaduto (nel primo episodio sembrava di assistere ad una carneficina senza né capo né coda). Mi è piaciuta anche l'idea delle telecamere sempre più economiche che vengono utilizzate, come a simboleggiare l'ascesa verso una paura primordiale, qualcosa che sarebbe stato difficile esprimere in altro modo. La storia, purtroppo, lascia un po' a desiderare. Le motivazioni, i comportamenti e i caratteri dei personaggi sono molto blandi, non c'è un vero e proprio protagonista (come accade spesso in questo genere di film, sempre con lo scopo di far immedesimare di più lo spettatore) e quei pochi che arrivano fino alla fine sono caratterizzati in maniera abbastanza sommaria. Non mi soffermo molto sugli attori per due motivi: il primo è che la maggior parte di loro non sono molto conosciuti, il secondo è che le loro facce si vedono sì e no per mezzo secondo ad ogni inquadratura. È difficile capire se stiano recitando bene o male o se non stiano recitando affatto. In conclusione, a mio avviso, è un film horror decente, per chi apprezza il genere. Non ci sono scene splatter o di estrema violenza, i toni in questo senso sono tenuti abbastanza bassi (personalmente la trovo una cosa positiva), la paura vera e propria viene trasmessa dalla situazione e dal susseguirsi degli avvenimenti. Sicuramente si poteva lavorare un po' di più sulla parte finale del film, che arriva in maniera molto improvvisa e brutale, molto d'impatto ma finisce subito. Le porte sono rimaste aperte per una possibile terza parte della serie, in cui spero di sobbalzare di meno.
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