Cosa succederebbe se tentassi di essere un supereroe? Cosa succederebbe se un uomo comune si vestisse di latex per cominciare a prendere a calci nel culo la criminalità?
Oh andiamo, chi di voi non ha masi sognato di farlo? Ronde notturne, superpoteri, eccitazione, la lotta contro il crimine? Beh Mark Millar cerca di dare delle risposte a tutte queste domande con un’opera sbalorditiva.
Il caro vecchio Mark non è nuovo a queste cose, già suoi Wanted e la migliore serie Ultimate mai scritta, o meglio, una delle migliori serie mai scritte all’interno dell’intero universo MARVEL.
Veniamo alla trama:
Dave Lizewski è un comune studente di New York, figlio unico di un padre vedovo. Appassionato di fumetti da sempre, un giorno scatta in lui l’ispirazione che chiunque almeno una volta nella vita ha provato: stanco di una vita da sfigato e da una situazione sociale che lo mette solo a disagio, decide che una vita come quella vista nei fumetti è la migliore vita immaginabile, quindi perché non provarla? Si procura una muta da sub, una maschera, dei rudimentali manganelli e comincia così la sua doppia vita di vigilante. Ovviamente il buon vecchio Mark non poteva deludere e i primi tentativi di Dave sono assolutamente disastrosi, esattamente come quelli di un qualsiasi diciassettenne che ha a che fare con degli spacciatori o dei membri di una gang del bronx.
Bravi, viene dannatamente pestato a sangue.
Il periodo di riabilitazione gli da molto da riflettere, ma niente di tutto quello che gli è successo potrà farlo demordere dalla ostinata fuga dalla realtà che tanto lo attira. Ripresosi, ricomincia la sua missione fin quando un giorno, salva un ragazzo da un’aggressione da parte di alcuni teppisti; la scena, ripresa da uno spettatore con un cellulare, viene immediatamente messa su youtube, trasformando Dave nel fenomeno mondiale “Kick-Ass”.
Cosa succede ad un adolescente che ha una doppia vita da vigilante, quando non può raccontarlo in giro? Un bel niente, come scoprirà a sue spese Dave, che continua a soffrire della sua condizione sociale e si rifugia aprendo un MySpace di Kick-Ass che però porterà in seguito, una serie di incontri con altri supereroi improvvisati.
Che dire? Ho letto tutto il primo volume con la storia principale e sono rimasto affascinato; Dave ovviamente si muove in un universo di liceo che ben ci hanno fatto conoscere le tonnellate di film e serie tv americane: i bulli, i nerd, il primo della classe e tutto il resto. Dave però va ancora oltre il disagio di chi, a quell’età, cerca disperatamente un branco che lo accetti e una ragazza da portare al ballo; orfano di madre da poco, si rifugia nei videogiochi e nei fumetti annullando tutto il dolore. Il dialogo con il padre, personalità altrettanto fragile, non esiste e Dave è semplicemente “fuori” dal mondo. Un ritratto molto preciso della gioventù che cresce nei nostri tempi, una critica velata al mondo video ludico come “annebbiatore di menti” ma allo stesso tempo quasi un elogio al mondo dei fumetti come ancora di salvezza che però non trascina a fondo chi la usa bensì incita al cambiamento e al rinnovamento.
Di certo il fumetto mira a sconvolgere crudelmente le aspettative del lettore e ad esplodere di innata violenza nei momenti e con i personaggi meno prevedibili; a proposito di ciò, tutt’altro discorso sarebbe da aprire per Big Daddy e Hit Girl, di come la controparte negativa di tutto quello in cui Millar crede esiste e lui non esita a sfruttarla. Perché la potenza di questo particolare scrittore è proprio quella di avere idee geniali su sue stesse idee geniali.
Il personaggio di Red Mist invece resta un po’ escluso da particolari attenzioni, anche perché è praticamente la nemesi di Dave, e come molti ben sanno, le nemesi sono fin troppo simili ai loro antagonisti.
Il modo in cui Millar ci presenta le avventure di Dave è leggero e allo stesso tempo sorprendente, un ritmo narrativo sostenuto ma che è allo stesso tempo capace di avere dei cambi di direzione improvvisi; tutto inzuppato nell’abile inchiostro di John Romita Jr. che, crudo come non mai, riesce a seguire Millar e a non perderlo mai; anche tra gli ettolitri di sangue e gli arti sparsi dappertutto.
Per gli affezionati, potete scaricarvi da megaupload tutto il primo volume di Kick Ass (in lingua originale) da questo link.
Ovviamente COSA l’industria hollywoodiana poteva non fagocitare? Quindi eccovi qui in bella mostra il trailer di Kick Ass che uscirà a breve (spero non con il solito intraducibile strafalcione di titolo italiano)
C ya
Ua eccezzionale il trailer ;D
RispondiElimina