mercoledì 27 gennaio 2010

Un saluto


Credo fosse il 1997, anno più anno meno. Ero al liceo, avevo 15 anni. Mia sorella insisteva perché voleva un animale domestico in casa, i miei genitori erano contrari... mia madre ne era terrorizzata, mio padre avrebbe voluto un cane e non c'era spazio per tenerlo. Era una discussione che andava avanti da anni, sporadicamente ripresa con cadenza saltuaria. Il mese di dicembre del '96 venimmo a sapere dell'imminente parto di una gatta, la cui proprietaria vive nel nostro stesso palazzo. Mia sorella si informò a dovere e scoprì che esistono dei gatti che possono vivere in appartamento, che non hanno bisogno di grandi spazi e che si adattano molto bene all'ambiente in cui si trovano. Quel mese nacquero 5 cuccioli, tre femmine e due maschi. I due maschi morirono prima di essere svezzati. Io e mia sorella andavamo a guardarli di tanto in tanto, ci era stato promesso che potevamo tenere uno dei cuccioli e dovevamo decidere quale.
Tra le tre sopravvissute mi ricordo che ci affezionammo subito ad una in particolare... aveva una coda molto piccola e arricciata sulla punta ed era un uragano... correva ovunque ed era piena di curiosità... era l'unica che non stava mai al suo posto, te la ritrovavi sempre in qualche cassetto o sotto un mobile, come se cercasse qualcosa. La portammo a casa di nascosto, così che i nostri genitori non potessero dirci di no. Mia madre dall'odio più profondo che nutriva per tutti gli animali si affezionò a lei più di tutti, trattandola come se fosse un altro figlio. Volevamo chiamarla Siria ma poiché chiunque la vedesse la chiamava "micia", lei si abituò a quel nome. Da quel giorno ad oggi sono passati circa 14 anni, in cui questa piccola palla di pelo ha visto davvero tante cose per un gatto.

Ricordo in particolare le scenate di gelosia quando provammo a portare a casa altri cuccioli e quando scoprì un giardino e il suo istinto la portò a cacciare tutto quello che si muoveva, spesso senza successo. È stato l'unico gatto che abbia mai visto aver paura dei topi meccanici, ed è anche stato l'unico animale talmente buono e fiducioso nei suoi padroni da non aver paura di nulla, quando loro erano lì. Ha avuto una storia clinica molto travagliata, ma ogni volta i veterinari si stupivano per la sua accondiscendenza quando dovevano farle un po' male, come se sapesse che, se c'eravamo noi, era per il suo bene. Ultimamente aveva iniziato a star male a causa di problemi ai reni. Ieri mattina, quando l'ho vista per l'ultima volta, era stremata e non riusciva a muoversi. Quando le sono andato vicino e ho cominciato ad accarezzarla, dicendole che sarebbe andato tutto bene, ha provato a fare le fusa ma non ci riusciva... soffriva molto e il dolore era troppo forte. La notte l'ha portata via, in un posto sicuramente migliore. È incredibile il bene che si può volere ad un esserino così piccolo. Addio Micia!

1 commento:

  1. Mi spiace un casino Ale :(
    Anche io ho "perso" il mio Chiccozzo l'estate scorsa ed è stata una tragedia, ancora adesso la sera che torno a casa e non lo vedo dietro la porta ad attendermi mi viene la tristezza.

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