domenica 28 marzo 2010

26 Marzo 2010

Quest'anno il 26 Marzo è stato un po' particolare... si è svolta infatti una vera e propria manifestazione culturale (leggere, leggere, leggere!) organizzata da un ragazzo che ha avuto un'idea (a mio avviso) geniale: regalare un libro ad un perfetto sconosciuto. Punto. Nient'altro, nessuna condizione, nessun secondo fine.
Mi ha colpito molto... ed ho deciso di partecipare, a modo mio... sì, perché ci sono tanti libri che scalpiterebbero per partecipare a questo evento ma ho scelto seguendo il mio cuore e quello che il libro stesso ha significato per me.
Il luogo scelto per questo evento speciale è stato (per motivi di tempo) il centro commerciale Ipercoop di Afragola. Ho affrontato quest'avventura insieme ad un'amica, che ha partecipato a sua volta, e che sicuramente leggerà questo intervento... almeno credo!
Tornando all'Ipercoop... lì c'è un negozio Feltrinelli, che è dove inizia il resoconto di questa avventura...
Erano quasi le otto di sera quando siamo arrivati lì e non c'era molta gente... il che faceva presagire male, perché il punto più importante di regalare un libro ad uno sconosciuto è trovare lo sconosciuto... senza perderci d'animo, però, siamo entrati e ci siamo divisi alla ricerca del libro fortunato.
Come dicevo prima, ho seguito il cuore... e quindi sono andato direttamente nel settore Fantasy, dove ero sicuro che sarei riuscito a trovare qualcosa che mi avesse colpito nel profondo.
Nonostante avessi già scelto il settore, è stato difficile scegliere il libro... volevo regalare ovviamente qualcosa che conoscessi bene, un libro che mi avesse parlato particolarmente, con cui magari avessi avuto anche qualche discussione accesa... e, ahimè, ce n'erano tanti.
Intervista col vampiro... un libro che ho letto poco più di un anno fa, insieme al resto della storia di Luis e Lestat (Scelti dalle Tenebre e La regina dei Dannati), una saga che merita sicuramente una lettura. Una lettura un po' contorta e particolare, racchiude in sé quello che è il caos del mio mondo. È stata la prima scelta, la prima idea... poi ho riflettuto sui due film che sono stati tratti da questa serie, il primo molto bello e il secondo molto scadente, che hanno "contaminato" la mia visione del libro, come spesso succede in questi casi, facendomi associare ai protagonisti i volti delle loro controparti cinematografiche. Questa cosa, per quanto banale, mi ha spinto a cambiare direzione, a cercare qualcosa di diverso... volevo che l'impatto del mio libro sullo sconosciuto fosse completo. Avevo pensato anche a Scelti dalle Tenebre, sempre di Anne Rice, sicuramente più bello... ma, per come la vedo io, a quel punto avrei dovuto regalare tutta la trilogia iniziale... e non era il caso...
Per lo stesso motivo ho scartato anche una raccolta di Terry Brooks, che comprendeva i primi tre libri della saga di Shannara (La spada di Shannara, Le pietre magiche di Shannara e La canzone di Shannara), un mattone complessivo di circa 1000 pagine che lo sconosciuto avrebbe sicuramente scambiato per un'arma non convenzionale. C'era anche la versione singola di ciascun libro... il problema era che la spada di Shannara è troppo simile al Signore degli Anelli, gli altri due sono legati comunque al primo... mi sono immaginato a leggere la canzone di Shannara (il mio preferito della trilogia) senza aver letto gli altri due libri prima... che figura ci avrebbe fatto Allanon? No, non potevo farlo... bisognava passare oltre...
Ho visto poi in un angolo tutta la serie di Douglas Adams, in particolare la Guida galattica per autostoppisti, il primo di una lunga serie di libri comico-fantascientifici. I libri di Adams mi sono piaciuti molto, per la loro ironia molto "inglese" e per i temi trattati... sarebbe stato una buona scelta, sicuramente, però non ha rappresentato un libro "fondamentale" per me... è un buon libro, da leggere sicuramente, ma non mi ha colpito profondamente. A quel punto ho iniziato a cercare qualcosa di Matheson, in particolare Io sono leggenda. Anche in questo caso, però, l'"effetto film" mi ha fermato mentre lo stavo cercando (senza successo, comunque). Avevo bisogno di qualcosa di più personale, più intimo, più profondo, qualcosa che riguardasse solo me, qualcosa con cui poter costruire un legame invisibile con lo sconosciuto, un libro che dicesse qualcosa di me senza possibilità di errore...
Dovevo tornare su Terry Brooks.
L'estate dei miei 12 anni avevo un'insana voglia di leggere qualcosa, una sorta di retaggio familiare. Mia madre mi portò in libreria, dove cercammo Il corsaro nero, di Salgari, famoso per essere un libro di avventura adatto a tutti. Non mi piacque... è sicuramente un buon libro, ma in quel periodo la mia immaginazione cercava qualcosa di diverso, di lontano da qualsiasi altra cosa di cui avessi sentito parlare fino ad allora. Tornai in libreria il giorno dopo, cercando di soddisfare questa ricerca. Il commesso mi capì al volo e mi diede La spada di Shannara. Ricordo che lo lessi in due giorni esatti, senza uscire di casa, fermandomi solo per mangiare e dormire. Poi venne il momento degli altri libri, finiti tutti (all'epoca erano 7 quelli pubblicati in Italia relativi al ciclo di Shannara) nell'arco di due settimane. Mi ero letteralmente innamorato di quel mondo e dei suoi personaggi. Fu così che iniziai a seguire Terry Brooks in ogni suo libro e questo era il motivo per cui decisi di ritornare sui suoi libri in quel negozio Feltrinelli.
Il Demone è il primo libro di una trilogia ambientata ai giorni nostri. È la storia di una ragazza, una giovane quattordicenne di nome Nest Freemark, che ha un potere particolare: riesce a vedere delle creature, i Divoratori, che popolano il nostro mondo e si nutrono di emozioni. Che lei sappia nessun altro al mondo ha la sua stessa capacità, il che la rende molto importante per le creature incantate che popolano, a nostra insaputa, il mondo intero.
Nella saga del "Verbo e del Vuoto", che comprende tre libri (Il Demone, Il Cavaliere del Verbo e Il fuoco degli Angeli), assistiamo alla crescita di Nest dai suoi 14 fino ai suoi 30 anni circa. La vediamo crescere, combattere, affrontare la morte. Proprio quest'ultimo punto mi ha spinto all'acquisto di questo libro. Saper affrontare la morte. È qualcosa che non si può imparare, che non si riesce a comprendere mai fino in fondo ed è qualcosa che mi ha sempre lasciato dei dubbi. Questo libro mi ha fatto ricordare cosa significa crescere, mi ha fatto vedere con gli occhi dello scrittore cosa vuol dire, per lui, vivere ed affrontare le difficoltà che accompagnano il nostro cammino. Decisi quindi che questo sarebbe stato il mio regalo per lo sconosciuto.
La consegna del libro è stata ancora più difficile della sua scelta... una volta usciti dal negozio (regalare un libro a qualcuno che già è lì per comprarne uno sarebbe stato troppo facile!) ci siamo diretti verso il cinema... poi verso i vari fast food... poi di nuovo verso il cinema... ma niente, abbiamo passato quasi un'ora senza trovare la persona giusta. Io cercavo una persona che avrebbe letto il libro senza pregiudizi, cercando di capirne il messaggio più profondo, la mia amica invece cercava qualcuno che fosse abbastanza incazzato col mondo. La cosa stava diventando tragica, le persone sparivano invece di comparire (venerdì sera, se cercate tranquillità, andate all'Ipercoop...) e i nostri libri si sentivano smarriti.
Ad un certo punto la mia amica mi fa notare una ragazza che sta aspettando qualcuno, all'ingresso del cinema... la vedo che sta leggendo qualcosa, probabilmente un depliant con gli spettacoli. Dopo un po' mi rendo conto che sarà lei a ricevere il libro... non so dire il motivo, è una cosa che ho sentito a pelle, ero sicuro (o quantomeno speravo profondamente) che l'avrebbe letto, che avrebbe capito cosa volesse dire... così vado, sparato come un razzo, e le chiedo se posso regalarle un libro. "No". Secco. Era l'unica cosa che mi sarei aspettato, ma non mi sono dato per vinto... le ho detto che l'avevo comprato proprio per regalarlo a qualcuno, che stavo cercando qualcuno a cui darlo. "Non mi interessa". Vacillando, le dico che è per una manifestazione culturale... e me ne esco con un "ti prego, posso regalarti questo libro?", probabilmente le ho fatto anche due occhi da cane bastonato... a quel punto ha accettato, e mi sono sentito l'uomo più felice del mondo. Anche la mia amica, pochi minuti dopo, ha trovato una persona abbastanza incazzata col mondo ed è riuscita a trovare una casa per il suo libro. È incredibile, basta così poco per riuscire a sentirsi bene... regalare un libro ad uno sconosciuto è tra queste, e l'ho scoperto solo due giorni fa. Non si finisce mai di imparare!
L'unico rammarico che ho è di non essere riuscito a scrivere una dedica alla sconosciuta che ha ricevuto il mio libro, un po' perché in quel momento non ci ho pensato, un po' perché ero troppo preso dalla ricerca del libro e del destinatario... non mi resta che sperare che passi da qui, così da poterle dire che la cosa più importante è vivere, in assoluto, ogni giorno della nostra vita senza mai guardarsi indietro e cercando il più possibile di rimanere allegri, nonostante le avversità.

1 commento:

  1. Grande Ale, hai trasmesso alla perfezione il tuo stato d'animo durante questa "manifestazione culturale", beh non resta che sperare che la ragazza legga il libro.

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